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Il diagramma di Ishikawa è una risorsa fondamentale per un'azienda che vuole investire nella gestione snella delle proprie risorse. Nella maggior parte dei casi l'attenzione cade solo sull'attrezzatura, sugli strumenti e sul software. Si pensa, a tutti i livelli aziendali, che sia sufficiente acquistare carrelli per movimentare merci più velocemente o strutture modulari per riorganizzare gli spazi in un attimo.
Attenzione, tutto questo non è solo utile: è indispensabile per ottenere il risultato sperato. Vale a dire ridurre gli sprechi e utilizzare le risorse a disposizione per ottenere un utile. Però tutto questo rappresenta solo la punta dell'iceberg. Vale a dire quello che si vede a occhio nudo. L'indispensabile si trova dietro le quinte, in fase organizzativa.
Ed è qui che entra in gioco il diagramma di Ishikawa.
Diagramma Ishikawa, definizione
Con questo termine intendiamo una tecnica manageriale, inventata dall'omonimo ingegnare giapponese nel 1943, che si applica durante i brainstorming per individuare e risolvere eventuali problemi interni. Nello specifico, si punta a scoprire le cause che provocano una determinata condizione. Quindi può essere rivolto anche alla soluzione di condizioni che possono portare a perdita di qualità nel prodotto finito o nel processo produttivo.
Ishikawa, come funziona questo diagramma?
Il meccanismo è quello di collegare causa ed effetto attraverso un grafico che somiglia a una spina di pesce. Quindi con un asse centrale ed elementi che partono dai lati per creare una sorta di freccia. Sull'estremo destro si inserisce il problema che viene individuato durante la fase di brainstorming. Poi si applicano all'asse centrale 5 rami che corrispondono a quello che viene considerato il modello delle 5 M. Vale a dire:
- Methods - Processi e Metodologie operative devono essere messe sotto la lente di ingrandimento per capire come muoversi, cosa fare e in che modo si può migliorare. Come? il Milk Run può essere una soluzione.
- Machines - Qui rientra anche l'energia necessaria, gli impianti e l'attrezzatura. Come influiscono questi elementi sulla produttività interna? Esistono delle falle e dei processi che possono essere migliorati ad esempio con carrelli porta pallet o con contenitori a bocca di lupo. Tutto questo può essere migliorato?
- Manpower - Ovvero la manodopera necessaria per la lavorazione. In questa fase rientrano tutte le valutazioni necessarie per capire se la manodopera è adeguata allo scopo, se c'è qualche problema in termini di formazione e se ci sono aspetti umani da prendere in considerazione. Soprattutto per risolvere problemi, frizioni e aspetti inefficace.
- Materials - I materiali utilizzati per ottenere il risultato. Come sono? Possono essere migliorati? La fornitura è adeguata agli scopi in termini qualitativi e quantitativi?
- Measurement - I metodi di misurazione per valutare se un lavoro è stato eseguito nel miglior modo possibile e se c'è possibilità di ottimizzazione. Chi lavora con la lean production - in generale con l'approccio snello - sa che deve sempre misurare e valutare l'intervento per ottimizzare tutto. Ogni singolo passaggio va misurato e ottimizzato.
- Environment - Ambientazione, il tipo di rapporto che ha l'azienda con gli equilibri interni e tutto ciò che la circonda. In realtà questa dovrebbe essere la sesta M, per questo viene spesso utilizzato il termine francese per intendere questo punto: Milieu, contesto o ambiente.
Quali sono gli strumenti utili al diagramma?
Di sicuro uno degli schemi grafici più utili per applicare il diagramma di Ishikawa, perfetto per ottimizzare i sistemi professionali di Lean Production o Lean Manufacturing, è quello delle mappe mentali, in cui c'è un nodo centrale dal quale si irradiano raggi gerarchicamente collegati.
Nel fulcro c'è l'elemento che viene individuato e riconosciuto come elemento problematico. Ogni ramo della mappa mentale rappresenta una delle 6M elencate: sono definizioni dei possibili ambiti in cui si annida il problema. Ogni ramo si divide in sottoinsiemi che riguardano il singolo tema. In questo modo è possibile approfondire le cause che portano all'effetto. Ovvero al problema.