Come identificare i contenitori secondo la lean production?

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Come identificare i contenitori secondo la Lean Production?
26 novembre 2021

Identificare i contenitori è uno dei principi chiave per ottimizzare il lavoro in azienda. Non puoi ignorare questo passaggio se vuoi lavorare sul concetto di lean production: la gestione snella dei processi interni ha bisogno di semplicità e standardizzazione.

Cosa significa tutto questo? Non puoi lasciare i dipendenti in balia dell'improvvisazione e pensare di ottimizzare i tempi di produzione senza un buon lavoro di comunicazione interna.

La buona comunicazione riguarda anche i processi interni che consentono di organizzare il lavoro, ridurre i tempi e migliorare la movimentazione di persone, oggetti e merce. Ma anche pezzi di ricambio e strumentazione. In questo contesto si posizionano gli strumenti per identificare i contenitori.

Perché identificare con chiarezza i contenitori?

Per rispettare uno dei pilastri delle 5S della lean production: Seiton, ovvero sistemare e organizzare. Ogni fase produttiva e legata alla logistica aziendale deve essere svolta con la maggior semplicità possibile. Questo significa anche rendere il lavoro più semplice possibile grazie a una comunicazione chiara. Ma soprattutto in grado di standardizzare i processi.

Identificare con chiarezza i contenitori significa risparmiare tempo, evitare errori e semplificare ogni singola operazione. Una gestione virtuosa dei processi lavorativi non può ignorare l'importanza del visual management. E, nello specifico, dell'identificazione dei contenitori.

Identificare i contenitori per la Lean Production

L’utilizzo di contenitori facilita la gestione e conservazione di materiali di ogni genere, ma quando si iniziano a stoccare prodotti diversi è necessario trovare una tecnica per poter identificare e riconoscere ciò che si cerca.

Esattamente come faresti per gli scatoloni di un trasloco, cerchi di suddividere i vari contenuti scrivendo un’etichetta con parole chiavi o informazioni in grado di rappresentare univocamente il contenuto.

Se per uno scatolone a uso domestico è sufficiente usare un’etichetta adesiva o addirittura scrivere direttamente sull’imballo con un pennarello, l’organizzazione a livello industriale richiede maggiore cura nella scelta della forma, del materiale e delle informazioni.

La prima cosa da valutare quando si decide d’implementare una gestione kanban delle scorte e dei materiali è la tipologia di etichetta. Si possono organizzare le merci per colore, forma, codice, qrcode, collocazione spaziale e così via per ogni caratteristica di un prodotto, tutto dipende dall’impegno richiesto nell’identificazione e dai mezzi a propria disposizione.

Il materiale è un altro aspetto da tenere a mente, a seconda del utilizzo, anche l’etichetta dovrà essere in grado di garantire una facile visualizzazione e resistenza. E’ possibile disporre di etichette magnetiche, adesive, a sospensione o a incastro e lo stesso vale per una eventuale porta cartellino trasparente in grado di proteggere da agenti esterni e facilitare la lettura.

Se si parla di porta etichette inoltre si apre un mondo sulla gestione Lean delle scorte per la quale è consigliato fare di più con meno. Più valore da un ridotto impiego di forze e sprechi, ovvero ottenere grande versatilità ed efficienza da un prodotto a minor costo e da prodotti più semplici. Tutto questo deve essere sempre gestito valutando la differenza tra Visual Management, attività necessaria per implementare il processo produttivo attraverso la comunicazione di segni e simboli, e comunicazione visiva che serve a migliorare la sicurezza e l'efficienza dello spazio di lavoro.

Come progettare le etichette kanban, 5 caratteristiche

Dopo aver deciso in quale direzione andare per l’organizzazione dei contenitori, ci sono alcune caratteristiche da tenere a mente per la loro progettazione.

Quali sono le tue priorità? Ricorda che un cartellino kanban deve avere delle dimensioni contenute in grado di adattarsi al contenitore di destinazione, pertanto non potrai inserire tutte le informazioni relative a quel prodotto ma dovrai fare una cernita di quelle più importanti. Queste devono identificare univocamente il materiale all’interno del contenitore, secondo il metodo di gestione kanban prescelto.

La leggibilità è un aspetto spesso sottovalutato ma che consente al tuo cartellino di risultare funzionale o totalmente inutile. Le informazioni fondamentali per l’identificazione di un prodotto dovrebbero essere inserite in posizione strategica e soprattutto in carattere grande e ben leggibile anche a distanza. Oltre a facilitare il lavoro di gestione delle scorte anche a chi non ha una vista di 10/10, permette di avere un’organizzazione visiva completa, basterà un solo sguardo per identificare il contenitore che si sta cercando.

Catalogare le informazioni inserite in un’etichetta è un’altra attività comunemente ignorata ma che in più occasioni è stata in grado d’impedire errori e rallentare il flusso di lavoro. Una carta kanban presenta più informazioni alfanumeriche che senza un'etichetta di spiegazione rischiano di essere confuse. Ad esempio una serie di numeri possono essere letti come le dimensioni del prodotto ma anche come la sua posizione a magazzino, corsia, scaffale e livello.

L’utilizzo del colore può essere un valido alleato per esprimere visivamente informazioni categorizzati, come la distinzione tra kanban di produzione e di trasporto ma anche per comunicare dati che non si ha spazio d’inserire per esteso all’interno dell’etichetta, vedi ad esempio la destinazione o la fonte.

La chiarezza della forma è un aspetto da tenere in alta considerazione. Ogni dato deve essere di univoca interpretazione per impedire interpretazioni sbagliate o lasciare la scelta all’operatore su come comportarsi.

Identificare i contenitori, 6 informazioni essenziali

Deciso quale forma e design dare alle proprie etichette dobbiamo pensare a quali informazioni concretamente inserirci.

Questa selezione di contenuti va fatta anche in caso di scelta di cartellini digitali perché tali dati devono essere poi trasmessi al sistema ERP collegato.

Codice parte 

Il dato più importante che possiamo inserire in un cartellino è il codice che permette d’identificare una tipologia di prodotto e la singola unità. Per sapere esattamente dove si trova ogni parte in qualunque momento è necessario creare dei codici univoci che identificano ogni unità e non solo la categoria prodotto.

Descrizione prodotto

Classificare i prodotti attribuendogli una descrizione facilita l’identificazione dei materiali e delle singole parti. Un codice se non scansionato o imparato a memoria, rischia di non essere di rapida lettura e classificazione, invece un nome semplice, intuitivo e possibilmente in inglese, permette d’individuare la merce attraverso un rapido sguardo al cartellino.

Quantità

Una carta kanban solitamente identifica una sola parte. Esiste anche la possibilità di stoccare più contenitori su di un unico pallet, tale raggruppamento deve essere indicato sul cartellino del pallet.

Unità di misura

Indicare l’unità di misura di ogni valore numerico è importante per evitare errori. Se troviamo indicato un numero per la quantità senza unità di misura potremmo pensare a pezzi, confezioni o addirittura metri.

Immagine prodotto

Così come il nome anche un’immagine rappresentativa del prodotto è un plus al tuo cartellino perché snellisce ulteriormente il processo d’identificazione della merce stoccata. 

Logo aziendale

I cartellini kanban spesso includono anche informazioni relative all’azienda produttrice sotto forma di logo aziendale o nome per esteso dell’attività. Non si tratta di un’informazione essenziale ma è di comune utilizzo per poter identificare i cartellini prodotti da quell’azienda.

Lettura digitale

Inserire un insieme d’informazioni visive e dati scritti sui cartellini kanban può aiutare gli operatori a gestire le scorte ma se si desidera automatizzare il sistema di prelievo e stoccaggio dei materiali in entrata e uscita è possibile implementare il loro contenuto con codici a barre 1D/2D o RFID.

Il codice a barre 1D è il formato digitale classico che incorpora come informazione solo il codice prodotto e che può essere letto da un semplice laser scanner, questo formato esiste anche in versione più completa, codice a barre 2D, che è in grado di memorizzare più dati.

Oltre a questa tipologia di comunicazione digitale, è possibile inserire RFID per comunicazioni radio. 

Entrambe le alternative sono funzionali ma gli RFID sono di più facile lettura perché non dipendono dalla sola scannerizzazione, in compenso però rischiano di non trasmettere in maniera continua i dati a causa della schermatura da parti metalliche.

Quali sono i principali strumenti per identificare i contenitori?

C’è ne sono diversi che puoi trovare anche nel catalogo Utek. I porta cartellini oltre a richiedere un’attenta progettazione nelle informazioni da dover riportare, devono adattarsi al contenitore sul quale andranno fissati, per questo motivo all’inizio abbiamo parlato di forma, materiale e tipologia d’identificazione.

La Lean Organization nel corso degli anni ha portato allo sviluppo di soluzioni altamente flessibili e versatili:

  • Porta etichette trasparente e antiriflesso per una facile lettura del barcode con tre lati aperti, per una rapida e semplice sostituzione dell’inserto. Retro magnetico o adesivo a seconda del materiale del contenitore ospitante
  • Portadocumenti kanban a sospensione, con aggancio sul retro per fissaggio a sospensione sul bordo del contenitore.
  • Busta porta cartellino con retro colorato per la gestione visiva delle parti e fronte trasparente antiriflesso per una facile lettura del barcode. L’apertura su un solo lato facilita la sostituzione del cartellino Kanban ma allo stesso tempo lo protegge.
  • Portacartellino kanban in materiale plastico rigido con apertura su tre lati e incisione a mezza luna sul quarto. L’apertura aiuta a sfilare più facilmente il cartellino kanban nel caso si trovino in posizioni difficili da raggiungere. Il materiale plastico è antiriflesso e trasparente sia sul fronte che sul retro.
  • Buste portadocumenti in diversi formati realizzati in PVC antiriflesso con retro colorato. Proteggono i cartellini dallo sporco che si può incontrare in magazzini o nel corso di trasporti. La parte anteriore trasparente delle tasche porta cartellino offre una rapida panoramica del contenuto. Su richiesta possono essere dotate di chiusura superiore per la protezione da acqua, pioggia e umidità. Questa tipologia di busta offre svariati metodi di fissaggio:
    • A sospensione: Foro di sospensione per ganci, fascette e accessori specifici di fissaggio.
    • Adesivo: Fissaggio permanente con strisce autoadesive.
    • Magnetico: Fissaggio removibile con strisce magnetiche o con magneti al neodimio. Quest’ultimi aderiscono in modo affidabile a tutte le superfici magnetiche senza cadere durante trasporti o movimentazioni.

Se i contenitori si trovano su scaffali puoi utilizzare i porta etichette per identificazione scaffalature sempre identificabili con colori. In questo modo è possibile creare coerenza cromatica e semplificare il lavoro.

Tutto questo può essere gestito in modo semplice e intuitivo, basta pianificare il lavoro di gestione degli scaffali e dei contenitori prima di acquistare le etichette identificative. Per maggiori informazioni sui prodotti e sulle metodologie puoi contattarci a info@utekvision.com